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Burano è un villaggio di pescatori di circa 3000 anime stanziato su un’isola a nord di Venezia che viene spesso visitata in tour assieme alle sue “compagne” vicine: Murano, l’isola del vetro, e Torcello, dove si trova un’importante chiesa veneto-bizantina.
Ci potete arrivare con 30-50 minuti di vaporetto (dipende dalla linea e dal numero di fermate) partendo da Fondamenta Nuove a Venezia. Per visitarla, un pomeriggio può essere sufficiente, visto le sue ristrette dimensioni. Se volete poi dare un’occhiata a Mazzorbo, un’isoletta collegata a Burano con alcune case, qualche ristorante e numerosi orti, basta attraversare un ponte di legno a nord-ovest dell’isola.
PERCHÉ VISITARLA:
I due elementi per cui Burano è famosa sono i vivaci colori pastello di tutte le case e la tradizione del merletto.
Quanto al primo, basti sapere che Burano è stata eletta una delle 10 città più colorate del mondo, e che entrandoci si è subito circondati da una romantica atmosfera da fiaba. Una leggenda racconta che le case siano state dipinte con colori sgargianti perché i pescatori dell’isola, spesso in mare per più giorni, potessero riconoscerle anche in mezzo alle nebbie da lontano.
Per quanto riguarda il secondo, Burano nel XVI e XVII secolo era il fulcro della produzione di merletti in tutta Europa, tanto che la corte del Re Sole ne era diventata dipendente. Al giorno d’oggi, quest’arte si sta perdendo, ma rimane un museo che ce la racconta, e, se sarete fortunati, quando visitate l’isola potrete ancora scorgere qualche anziana merlettaia all’opera, seduta su una sedia in qualche campiello nascosto.
QUANDO ANDARE:
Il periodo migliore per visitare l’isola di Burano è senza dubbio la primavera, più precisamente da marzo a giugno. Infatti in questo periodo il gelo e le nebbie tipiche della stagione invernale sono terminate, la natura rifiorisce sui balconi ed il sole ravviva i colori vivaci che contraddistinguono le abitazioni di Burano. Se la visitate in tardo autunno, rischiate di incappare in una giornata piovosa o nuvolosa, e metà del fascino di Burano – ovvero la sua atmosfera brillante, colorata e gioiosa – si spegne. In estate invece il problema sono temperature: nella maggior parte delle giornate vige un caldo torrido e soffocante che pervade le piccole calli e rende ogni passo faticoso, senza contare il fatto che è presa di mira da ondate di turisti. A tal proposito, abbiate cura di evitare anche i grandi giorni di festa (ad esempio Pasquetta), se non volete attendere un’ora di coda prima di imbarcarvi nel vaporetto e trovarvi poi a bordo in modalità “scatola di sardine”!
COSA VEDERE:
Il luogo migliore per ammirare la bellezza di Burano è Rio di Mezzo, dove si stagliano sui due lati gli edifici arcobaleno e i loro riflessi sull’acqua; altri punti panoramici sono i “Tre Ponti“, il “Love Viewing Bridge” e le Fondamenta Cao di Rio, che terminano su una terrazza con vista su Torcello. Nell’unica piazza dell’isola potrete fotografare poi il celebre campanile storto della chiesa di S. Martino e visitare il museo del merletto. Quest’ultimo era un tempo una scuola dove si tramandavano i segreti del ricamo, mentre oggi potete apprezzare, divisi per secolo, tutta una serie di abiti e accessori con le più diverse fantasie, ma sempre estremamente fini e pregiate.
Proseguite poi con degli esemplari di case davvero uniche: la “casa-museo” dello scultore Remigio Barbaro, la casa di Gianfranco Rosso, che riporta dipinte sulle pareti la storia di Burano, e quella di Bepi Suà, un abitante dell’isola che aveva un negozio di caramelle e che – forse ispirandosi ad esse? – ha riempito la facciata della sua abitazione di un tripudio di decorazioni multicolore.
Passeggiate infine senza meta, giusto per il gusto di perdervi e di scoprire tonalità ricercate, giardini pendenti e scene di vita di una Venezia meno caotica e più giocosa!
COSA COMPRARE:
Un fazzoletto, un centrino, una tovaglia o una canottiera di pizzo in uno dei negozi di tessuti che pullulano per le calli, sapendo però che si tratta di pezzi fatti a macchina, in quanto gli originali, che richiedono giornate o addirittura mesi di lavoro, sono ormai difficili da trovare e molto costosi. Altrimenti, date un’occhiata anche agli oggetti in vetro; infatti molti maestri vetrai hanno il proprio laboratorio a Murano, ma risiedono a Burano, ed è qui che vendono i loro prodotti. Uno di questi è ad esempio Alessandro Tagliapietra, che offre gioielli da lui realizzati in vetro a lume e molato. Io ho acquistato una collanina molto graziosa con ciondolo a cuore creata interamente in vetro color miele e foglia oro.
Infine, se cercate le tipiche maschere veneziane, qui le potete trovare a prezzo minore rispetto ai negozi di Venezia.
http://www.alessandrotagliapietra.it/
COSA MANGIARE:
COSA MANGIARE:
Trattandosi di un’isola di pescatori, le specialità tipiche sono appunto a base di pesce e crostacei; una molto diffusa è ad esempio il “risotto di Gó“, dove Gó sta per Ghiozzo, un pesce della laguna. Dove mangiarlo? Se cercate un locale per tutte le tasche, c’è la “Trattoria al Gato Nero”, mentre se volete regalarvi una cena doc, recatevi al ristorante stellato Michelin “Venissa” a Mazzorbo.
Il simbolo culinario di Burano è costituito però da un dolce, ovvero il “Bussolà“: un biscotto dall’impasto che ricorda la pasta frolla, che potete trovare a forma di ciambella o di esse, e una gelateria artigianale del centro lo propone addirittura come gusto di gelato (buono!).
https://www.gattonero.com/
https://www.venissa.it/