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Venezia, oltre alle grandi mete turistiche come Palazzo Ducale, la Basilica di San Marco e il ponte di Rialto, da sempre nasconde fra i suoi anfratti degli incantevoli gioielli, sconosciuti ai più, ma non per questo degni di minor interesse. Uno di questi è proprio il Museo dei Profumi, primo e unico in Italia nel suo genere. Si trova nello stupendo Palazzo Mocenigo, nel cuore della città lagunare, e fa parte del complesso chiamato “Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo”, perciò, quando visiterete il museo, potrete osservare anche una sezione con un turbinio di broccati, velluti, gilet e manichini abbigliati sfarzosamente. Se capitate poi in un giorno fortunato, potrete partecipare (gratuitamente) a conferenze ed incontri, su varie tematiche attinenti, con i maggiori esperti di questo settore, che si tengono periodicamente in una sala del Centro adibita agli eventi temporanei.
Tutto nasce da un progetto che incrocia il mondo della cultura e quello aziendale nel 2013, quando la collaborazione tra la Fondazione Musei Civici di Venezia e la famiglia Vidal, leader nel settore profumiero, permise la creazione di cinque sale del palazzo cinquecentesco dedicate ad approfondire la storia del connubio tra Venezia e le essenze, dall’Alto Medioevo ai giorni nostri.
Difatti la città veneziana, con la sua rete di commerci con Grecia, Turchia, Arabia e Cina, deteneva una posizione senza pari, perché era il punto di arrivo privilegiato di spezie e materie preziose come la cannella, il benzoino, la cipria, il legno di cedro e di sandalo… e assieme a queste giungevano anche i segreti su come ricavarne paste ed acque profumate per la persona, gli oggetti o gli ambienti, le quali venivano poi esportate in tutta Europa.
Il museo ripercorre proprio questa storia, ma con un tocco innovativo e sensoriale. Attraverso un percorso interattivo e multimediale, ci si sente infatti avvolti a 360 gradi in quell’incrocio tra alchimia, scienza, magia, medicina, cosmetica ed estetica che costituisce la tradizione delle fragranze giunte fino a noi, ma non solo… nel contempo si ha pure l’occasione di entrare in quella che, anche se ora adibita a museo, conserva ancora i mobili, i quadri e le decorazioni di una tipica abitazione nobiliare veneziana (donata dall’ultimo discendente dei Mocenigo al Comune di Venezia nel 1945). Ma, più in particolare, cosa si può trovare?
La prima sala, attraverso un filmato, introduce alla storia veneziana del profumo. Il video spiega come l’origine della sapienza veneziana nell’arte dei profumi sia da far risalire alle “mude”, le rotte commerciali che portavano nell’impero Bizantino e in Nord d’Africa, dove si trovavano le preziose sostanze con cui realizzare le prime “acque odorifere”.
Un’altra stanza ripropone il laboratorio dei “muschieri” e dei “saoneri”, gli artigiani specializzati nella produzione rispettivamente di profumi e di saponi, con tutto il loro armamentario di ampolle, distillatori, pipette, erbari, manuali, trattati (fra i quali il primo, I Notandissimi secreti de l’Arte Profumatoria, del 1555, con ben 300 ricette) e, ciliegina sulla torta, una mappa olfattiva dei vari scambi “aromatici” di Venezia! Nelle sale a seguire sono disposte, presentate su recipienti e ampolle in vetro di Murano, le materie prime fondamentali per creare alcuni profumi, alcune delle quali rarissime all’epoca e oggi non più utilizzate come il muschio, ricavato da certe ghiandole animali, o il cosiddetto ambracane (o ambra grigia), una secrezione intestinale del capodoglio. In seguito si passa a una finissima collezione di boccette, flaconi e portaprofumi di varie epoche, provenienze e materiali. Infine, una stanza bellissima ed inebriante offre una moltitudine di essenze che contribuiscono alla formazione di sei delle principali famiglie olfattive, da annusare e da approfondire con gli schemi informativi a lato di ognuna. Tutta una parte poi è dedicata proprio agli strumenti tecnici di produzione e di miscela degli olii essenziali.
Tuttavia la storia non finisce qua. C’è infatti la possibilità di partecipare ad un workshop che consiste in un corso base sul profumo della durata di due ore, durante il quale si arriverà anche a creare un profumo personalizzato.
Se desidererete invece acquistare direttamente un prodotto profumato, la linea strettamente collegata al museo è The merchant of Venice (lo stesso nome del progetto con cui è nata l’ala del museo consacrata al profumo), marchio di profumeria di lusso appartenente alla famiglia Vidal che si unisce anche all’arte vetraria di Murano, proponendo, oltre che fragranze pregiate, flaconi incantevoli e finemente lavorati dove custodirle. Particolari sono poi due delle collezioni: la “Museum Collection“, formata da 40 essenze monotematiche in flaconcini portatili di 50 ml, la cui specificità sta nel fatto che possono essere usate sia sole, sia in combinazione tra loro, e il “Trial Kit“, un cofanetto che contiene sei fiale da 5 ml con profumazioni che richiamano le spezie e le sostanze che provenivano dall’Oriente attraverso le rotte marittime ai tempi della fioritura della Serenissima… insomma, un tuffo nel passato esotico di Venezia! Se cercate un’esperienza nel mondo dei profumi un po’ più lunga e ancora più immersiva, nella piccola isoletta di San Clemente c’è la “Merchant of Venice Spa“, un’area benessere con massaggi e trattamenti a base di oli appositamente creati seguendo antiche ricette orientali importate dai mercanti veneziani nel corso dei secoli.
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